Salve,
il periodo che sto passando non è dei più felici a dire il vero, però spero di risollevarmi un po' perchè mentre da una parte medito il suicidio dall'altra mi sono buttato su un progetto per un concorso di fumetto qui a Bologna.
Il fumetto di 4 tavole deve raccontare una storia di Stefano Benni tratta da una antologia di racconti.
Ovviamente io sono andato a scegliere quello con protagonisti dei bambini, perchè a parer mio mi riescono bene. Il character design della protagonista mi è venuto spontaneo, perchè era un personaggio che già disegnavo da un po' e quindi l'ho ribattezzato e utilizzato in questa storia, ho un po' paura che appunto non sia farina del mio sacco visto che vengo bombardato da miliardi di immagini ogni dì e qualcosa inconsciamente devo aver assimilato.
La storia è quella di un omicidio e della sua relativa soluzione da parte di questa geniale bambina, molto interessante. e anche il mio Prof ha detto (vedendo le prime tavole) : "NON é MALE" quindi ci sono buone speranze.
VEramente io non ci spererei troppo visto che se una cosa può andare male andrà male. LEGGE DI MURPHY.
Nel frattempo mi sto lamentando di tutto e non trovo assolutamente pace. E mi chiedo per quale motivo io dovrei stare così male e non vivo nella maniera che vorrei? cosa me lo impedisce.
Ma sono le solite cose che mi ripeto da sempre e il fatto pc he non cambia mai niente, tutto rimane uguale e triste per sempre.
Ieri sono stato alla notte bianca dei musei qui a Bologna. DEavvero interessante, anche se sono qui da 3 anni oramai non avevo mai fatto caso alle bellezze che contiene, ovviamente ero da solo perchp ho capito una cosa<. se vuoi fare una cosa e non c'è nessunoi che ti appoggi falla lo stesso, anche da solo, che ti importa. Ecco, con questa convinzione dovrei affrontare più cose, senza aver paura di sembrare un povero idiota. Mi sono rotto le palle.
Cmq dicevo, sono abdato alla mostra egiziana, e mi ha davvero affascinato, è strano ma non sono mai stato ad una mostra d'arte egizia, ho visto un sarcofago da vicino e persino una mummia, stupendi. Al pallazzo d'accursio c'erano invece delle stanze meravigliose e dei quadri veramente gradevoli, ho trovato un Hayez e un Pelagio Palagi bellissimi e poi una madonna del 300 dagli occhi storti, ma come è stata dipinta?? di tyraverso??
All'archigiunnasio c'era il Teatro Anatomico e li per lì non avevo capito che cavolo volesse dire, in pratica è una specie di anfiteatro dove al centro stava il medico che tagliuzzando il cadavere mostrava i vari organi agli studenti...ARCANO!. non ne avevo mai visto uno da vicino, peccato che c'era un fracco di gente perchè c'era in programma una performance live e io dovevo scappare perchè avevo un appuntamento.
Stamani nevica e quindi sarò bloccato ma continuerò ad inchiostrare le pagine, intanto oggi ho visto la prima puntata della nuova serie di SKInS.
ALLA fine nulla di nuovo come trama,una specie di incrocio tra Mean Girls e Caterina va in città (che è stato lungo il mio film preferito) . la protagonista Frankie (Dakota Blue Richards) è veramente bella. e il suo personaggio sopra le righe, un po' sfigato mi attrae un mucchio. forse perchè mi rispecchio moltissimo in lei.
domenica 30 gennaio 2011
martedì 18 gennaio 2011
Black Swan (ovvero il Cigno nero)
Ho appena visto Black Swan di Darren Aronosfky, stupendo e inquietante allo stesso tempo.
Oggi ho letto la notizia che l'attrice Natalie Portman ha vinto un Golden Globe proprio per questa interpretazione e allora mi è venuta curiosità di vederlo. OMIODIO è veramente bello!! il tema del doppio, rivalità, relazioni lesbiche e balletto, chi più ne ha più ne metta.
Natalie poi è veramente magnifica nel ruolo, la parte della ragazza ventottenne che è ancora sottomessa alla madre, vive in una stanzetta tutta rosa circondata da pupazzi come una dodicenne le calza a pennello per poi trasformarsi in un cigno nero letteralmente (questa locandina mi inquieta abbastanza, ma affascina allo stesso tempo).
Poi devi dire che ho rivalutato tantissimo Vincent Cassel in questo ruolo, e devo dire che mi sono innamorato anche di lui, un pochino. Con un maestro di danza così come fai a resistere.
I ballerini in questo film sembrano tutti etero, ma che strano AHAHAHAHA XD
E poi sorpresa un piccolo ruolo anche per Winona Ryder, la prima ballerina scaricata che dà di matto, anche questo un ruolo che le calza a pennello a mio parere. ihihihihih
Allora parto dal presupposto che io non ne capisco nulla di balletto e che de IL LAGO DEI CIGNI conoscevo solo la versione a cartoni animati de L'INCANTESIMO DEL LAGO, ma al contrario del film sapevo che finiva male con la morte del cigno ecc.. ignoravo completamente la storia del Cigno nero che seduce e inganna il principe.
Ovviamente nel film è tutto giocato sulla parte oscura della protagonista che si spinge al massimo per migliorare e che inghiotte il suo Io, trasformandola letteralmente in un cigno.
In un certo senso mi affascinano le storie con protagonisti che vivono al limite tra la realtà e la follia nel quale rischiano di impazzire ma hanno un obbiettivo ben chiaro, ovviamente molto introspettivo e godibile. quindi andatelo a vedere. Nel frattempo io sto a tirar linee nere col pennello e con l'inchiostro per esercitarmi. Inchiostro nero come i cigni.
Oggi ho letto la notizia che l'attrice Natalie Portman ha vinto un Golden Globe proprio per questa interpretazione e allora mi è venuta curiosità di vederlo. OMIODIO è veramente bello!! il tema del doppio, rivalità, relazioni lesbiche e balletto, chi più ne ha più ne metta.
Natalie poi è veramente magnifica nel ruolo, la parte della ragazza ventottenne che è ancora sottomessa alla madre, vive in una stanzetta tutta rosa circondata da pupazzi come una dodicenne le calza a pennello per poi trasformarsi in un cigno nero letteralmente (questa locandina mi inquieta abbastanza, ma affascina allo stesso tempo).
Poi devi dire che ho rivalutato tantissimo Vincent Cassel in questo ruolo, e devo dire che mi sono innamorato anche di lui, un pochino. Con un maestro di danza così come fai a resistere.
I ballerini in questo film sembrano tutti etero, ma che strano AHAHAHAHA XD
E poi sorpresa un piccolo ruolo anche per Winona Ryder, la prima ballerina scaricata che dà di matto, anche questo un ruolo che le calza a pennello a mio parere. ihihihihih
Allora parto dal presupposto che io non ne capisco nulla di balletto e che de IL LAGO DEI CIGNI conoscevo solo la versione a cartoni animati de L'INCANTESIMO DEL LAGO, ma al contrario del film sapevo che finiva male con la morte del cigno ecc.. ignoravo completamente la storia del Cigno nero che seduce e inganna il principe.
Ovviamente nel film è tutto giocato sulla parte oscura della protagonista che si spinge al massimo per migliorare e che inghiotte il suo Io, trasformandola letteralmente in un cigno.
In un certo senso mi affascinano le storie con protagonisti che vivono al limite tra la realtà e la follia nel quale rischiano di impazzire ma hanno un obbiettivo ben chiaro, ovviamente molto introspettivo e godibile. quindi andatelo a vedere. Nel frattempo io sto a tirar linee nere col pennello e con l'inchiostro per esercitarmi. Inchiostro nero come i cigni.
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lunedì 17 gennaio 2011
Reminescenze varie (ovvero come alla fine mi ritrovo a deprimermi ogni lunedì mattina)
Salve. Ieri ho comprato finalmente la nuova opera a fumetti di Vanna Vinci: Gatti neri e Cani Bianchi (ed. Kappa Edizioni), anche se praticamente ho letto tutto quello che ha pubblicato per Kappa, non avevo neanche un suo fumetto in mio possesso, che fosse solamente mio, ho letto tutto in biblioteca per la verità e questo volume in particolare non riuscivo a trovarlo perchè sembra sia eternamente in prestito.
Anche questa storia mi piace moltissimo, anche se alla fine le protagoniste si assomigliano un po' tutte per quanto riguarda le angosce esistenziali e la loro capacità innata di vedere e dialogare con persone morte e gatti.
Poi questo romanzo a fumetti in particolare è una esplosione di reminescenze POP anni sessanta e settanta, la proagonista stessa anche se ha ventanni e vive nel ventunesimo secolo veste con vecchie mise da sessantottina grazie a sua "zia" che è una specie di fondamentalista.
Bene per il resto stamane ho letto le confessioni di una aspirante fumettista che si è trovata senza un soldo dopo che aveva lavorato per una pubblicazione per un casa editrice.
Devo dire che mi ha depresso a dir poco. In poche parole non l'avevano pagata, e lei alla fine concludeva che la carriera del fumettista non è facile e che bisogna avere sempre un altro sbocco di uscita per fare carriera e che non si può vivere di soli sogni.
Giustamente queste sono cose che sapevo benissimo, ma lette così da una testimonianza diretta mi ha gettato nello sconforto.
Essendo io poi una persona che si butta giù alla prima occasione è praticamente difficile.
Il fatto è che in questo periodo sembra che nulla vada per il verso giusto e persino io ho dei ripensamenti su ciò che voglio fare e su quello che voglio davvero. Quindi per il momento non ho la più pallida idea di cosa fare e me ne sto qui con le mani in mano aspettando una illuminazione o un qualcosa che mi spiani la via, ma giustamente non arriverà mai un cazzo perchè la fortuna non piove al cielo e la mia sfiga perenne mi perseguita.
Bè in fondo sono solo un ragazzino che segue la moda e che cerca di diventare un fumettista.
Anche questa storia mi piace moltissimo, anche se alla fine le protagoniste si assomigliano un po' tutte per quanto riguarda le angosce esistenziali e la loro capacità innata di vedere e dialogare con persone morte e gatti.
Poi questo romanzo a fumetti in particolare è una esplosione di reminescenze POP anni sessanta e settanta, la proagonista stessa anche se ha ventanni e vive nel ventunesimo secolo veste con vecchie mise da sessantottina grazie a sua "zia" che è una specie di fondamentalista.
Bene per il resto stamane ho letto le confessioni di una aspirante fumettista che si è trovata senza un soldo dopo che aveva lavorato per una pubblicazione per un casa editrice.
Devo dire che mi ha depresso a dir poco. In poche parole non l'avevano pagata, e lei alla fine concludeva che la carriera del fumettista non è facile e che bisogna avere sempre un altro sbocco di uscita per fare carriera e che non si può vivere di soli sogni.
Giustamente queste sono cose che sapevo benissimo, ma lette così da una testimonianza diretta mi ha gettato nello sconforto.
Essendo io poi una persona che si butta giù alla prima occasione è praticamente difficile.
Il fatto è che in questo periodo sembra che nulla vada per il verso giusto e persino io ho dei ripensamenti su ciò che voglio fare e su quello che voglio davvero. Quindi per il momento non ho la più pallida idea di cosa fare e me ne sto qui con le mani in mano aspettando una illuminazione o un qualcosa che mi spiani la via, ma giustamente non arriverà mai un cazzo perchè la fortuna non piove al cielo e la mia sfiga perenne mi perseguita.
Bè in fondo sono solo un ragazzino che segue la moda e che cerca di diventare un fumettista.
omaggio a Vanna Vinci. |
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venerdì 14 gennaio 2011
Mancanza di Spazio (ovvero l'invasione)
Arthur de Pins |
Bhè devoi lavorarci su questa cosa.
Questo nuovo anno non credo mi porterà buone nuove, vedi come è iniziato qui a Bologna, però ho come la sensazione che qualcosa deve capitare, non sarà certo positivo con la sfiga che ho, ma è come se fossi in attesa di qualcosa.
Tempo che non dovfrei sprecare invece.
Mi sto dando da fare, sto cercando di portare alla luce, dai meandri della mia mente, una storia, e per questo sto creando personaggi e definendo storyboard, ma la vedo ben lontana da una realizzazione. A scuola, intanto, abbiamo cominciato inchiostrazione, chissà se migliorerà e mi spronerà a combinare di più. Mi sto paralizzando e vedo lw cose intorno abbastanza grigie, e niente mi dà più stimoli. Ci sarà un rimedio a questo?
intanto mi sto fissando con Arthur de Pins ( in alto a sinistra) autore francese che in Italia ha pubblicato ILCHIODO FISSO (ed. B&M) e ZOMBILLENIUM (ed ReNoir) il suo stile in digitale mi piace un mucchio e ho anche scoperto che era l'ui l'autore di una serie televisiva a cartoni animati su una famiglia magica che andava in onda su cartoon network, molto carina.
lunedì 10 gennaio 2011
La solitudine dei numeri primi (ovvero le tristi vicende di Mattia e Alice)
Oggi finalmente ho visto il film La Solitudine dei numeri primi, tratto dal libro omonimo che ho letto qualche anno fa.
Il libro mi ha particolarmente colpito, forse perchè l'ho letto in un periodo abbastanza disastroso e in un certo senso mi ha consolato.
La storia di Mattia e Alice non è la classica storia d'amore che tanto ci ha già rotto i coglioni: Lei incontra Lui, Lui incontra Lei e insieme risolvono ogni problema o turbe psicologica che hanno.
Mattia e Alice (come dice il titolo) sono due numeri primi che si dividono solo per uno e per se stessi: Nel film questo strano rapporto è trattato in maniera eccellente, si sono persi tutti i rapporti che i protagonisti instauravano con i vari personaggi e ci si è focalizzati solo su loro due e sullo strano sentimento che li unisce.
E' sparito ogni riferimento alla omosessualità dell'amico di Mattia, Dennis (interpretato da un brutto ciccione sullo schermo) mentre è stato accentuato il rapporto morboso, quasi lesbico, che univa Alice a Viola, che nel libro era una vera stronza, nel flm sembra provi qualcosa per la protagonista.
Sono cambiate poi un sacco di location, dove si svolgono le azioni dei personaggi e così via. Ovviamente il film è un opera a parte, un adattamento del romanzo, e pee questo solo alcune vicende vengono descritte. Non vorrei che adesso cominciassi a immaginarmi i personaggi del film con i volti degli attori, perchè sono cose davvero diverse, anche se alla fine si tratta della stessa storia.
Unica pecca : le prepotenze delle compagne su Alice sembano davvero finte, una cosa da film commedia adolescenziale. Dipinge le ragazze in maniera così stupida. Ma davvero le bulle si comportano così??
Il libro mi ha particolarmente colpito, forse perchè l'ho letto in un periodo abbastanza disastroso e in un certo senso mi ha consolato.
La storia di Mattia e Alice non è la classica storia d'amore che tanto ci ha già rotto i coglioni: Lei incontra Lui, Lui incontra Lei e insieme risolvono ogni problema o turbe psicologica che hanno.
Mattia e Alice (come dice il titolo) sono due numeri primi che si dividono solo per uno e per se stessi: Nel film questo strano rapporto è trattato in maniera eccellente, si sono persi tutti i rapporti che i protagonisti instauravano con i vari personaggi e ci si è focalizzati solo su loro due e sullo strano sentimento che li unisce.
E' sparito ogni riferimento alla omosessualità dell'amico di Mattia, Dennis (interpretato da un brutto ciccione sullo schermo) mentre è stato accentuato il rapporto morboso, quasi lesbico, che univa Alice a Viola, che nel libro era una vera stronza, nel flm sembra provi qualcosa per la protagonista.
Sono cambiate poi un sacco di location, dove si svolgono le azioni dei personaggi e così via. Ovviamente il film è un opera a parte, un adattamento del romanzo, e pee questo solo alcune vicende vengono descritte. Non vorrei che adesso cominciassi a immaginarmi i personaggi del film con i volti degli attori, perchè sono cose davvero diverse, anche se alla fine si tratta della stessa storia.
Unica pecca : le prepotenze delle compagne su Alice sembano davvero finte, una cosa da film commedia adolescenziale. Dipinge le ragazze in maniera così stupida. Ma davvero le bulle si comportano così??
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giovedì 6 gennaio 2011
Misfits (ovvero come mi sono ridotto a guardare solo telefilm di supereroi)
Salve a tutti, sto dando una occhiata a questa nuova serie inglese (così ho l'impressione di esercitare anche la lingua) e l'ho trovata piuttosto carina.
E' ambientata in Inghilterra in una città non bene identificata ma che sembra essere un enorme quartiere residenziale, i protagonisti sono cinque ragazzi che sono agli arresti per reati minori e quindi devono svolgere dei lavori socialmente utili, quando all'improvviso sulle loro teste si scatena una tempesta che li colpisce e da quel momento in poi scoprono di avere dei poteri straordinari.
Detta così sembra essere la solita storia trita e ritrita, e ultimamente di persone che scoprono di avere superpoteri ne ho fin sopra i capelli. Tipo vedere NO ORDINARY FAMILY che ha praticamente lo stesso schema, una famiglia dopo un incidente aereo scopre di possedere poteri straordinari. Ora voglio dire, sarebbe bello che accadesse nella realtà, ma quante sono le porbabilità che una tempesta o del materiale chimico ci finisca addosso e cambi il nostro dna trasformandoci in superuomini?? Io ovviamente non dovrei proprio fare questo genere di discorsi visto che vorrei diventare un fumettista, ma la verità è che i fumetti dei supereroi non mi attirano tanto francamente.
Vabbè....
Comunque il telefilm è molto ben fatto, fotografia e inquadrature molto ad effetto. Non so perchè finisco per apprezzare sempre i telefilm inglesi, e parlo specialmente per la trama, forse perchè trattano tematiche e mostrano scene che mai si sognerebbero gli americano nè tantomeno gli italiani (incollati come sono alle loro fiction sui papi e i poliziotti, come se fossero i più fighi del mondo).
Le vicende di questo gruppo di superagazzi si avvicinano un sacco a quelle di SKINS, altro prodotto inglese superapprezzato, di cui sto aspettando la quinta stagione e di cui ho letto hanno realizzato un remake americano (chissà che ne è uscito fuori); i ragazzi fumano, si sballano, trombano e in più hanno i superpoteri, ma non è la solita cosa :"DA GRANDI POTERI DERIVANO GRANDI RESPONSABILITA'", anzi sembfra piuttosto che se ne sbattano altamente.
Il personaggio principale è Nathan, un attore molto carino che avevo già notato in una serie di Disney Channel, e il suo personaggio è davvero simpatico perchè è il solito cazzone che parla tanto per fiato alla voce e dopo la tempesta è l'unico che non è in grado di visulaizzare il suo potere (che si scoprirà più avanti essere quello dell'immortalità), poi c'è Simon che dovrebbe essere il solito sfigato sociopatico, finito agli arresti per comportamenti disturbanti, ma ad essere sinceri l'attore, anche con tutta la sua bravura, con quel fisico non è per niente credibile, sembra una specie di giocatore di football ingessato, ed ha il potere dell'invisibilità, ma nemmeno questo, a mio parere funziona alla grande nel telefilm, dato che fa una specie di mossa con la testa ogni volta che si rende invisibile ma noi lo capiamo solo se si mette davanti ad uno specchio, perchè non viene riflesso (OOOOHH un vampiro!!)
Poi c'è Curtis il corridore di colore, che poi non ho capito perchè in Inghilterra tutti quelli di colore dovrebbero correre, ricordo una cosa del genere anche in SKINS, non venitemi a dire che ce l'hanno nel sangue perchè mi sembra una cosa altamente razzista, vabbè è una mia domanda. Il suo potere è quello di viaggiare indietro nel tempo, ma è abbastanza inutile visto che non lo può usare sempre.
Alisha dovrebbe essere la puttana del gruppo, cioè la ragazza dai facili costumi e il suo potere è quello di scatenare l'ormone maschile con il solo tocco delle mani, gran bel potere inutile dovrei dire, infatti praticamente lei e Nathan sono gli unici che non si servono mai dei loro poteri e la cosa mi sembra un po' stupida, penso che con un potere del genere la ragazza potrebbe risolvere un sacco di situazioni spiacevoli.
Poi c'è Kelly che è la truzza del gruppo e che parla con uno strano accento, e anche io che non so parlare inglese riesco a sentire, sarà mica del sud?? aahahahaha. Il suo potere è quello di leggere nel pensiero.
E' ambientata in Inghilterra in una città non bene identificata ma che sembra essere un enorme quartiere residenziale, i protagonisti sono cinque ragazzi che sono agli arresti per reati minori e quindi devono svolgere dei lavori socialmente utili, quando all'improvviso sulle loro teste si scatena una tempesta che li colpisce e da quel momento in poi scoprono di avere dei poteri straordinari.
Detta così sembra essere la solita storia trita e ritrita, e ultimamente di persone che scoprono di avere superpoteri ne ho fin sopra i capelli. Tipo vedere NO ORDINARY FAMILY che ha praticamente lo stesso schema, una famiglia dopo un incidente aereo scopre di possedere poteri straordinari. Ora voglio dire, sarebbe bello che accadesse nella realtà, ma quante sono le porbabilità che una tempesta o del materiale chimico ci finisca addosso e cambi il nostro dna trasformandoci in superuomini?? Io ovviamente non dovrei proprio fare questo genere di discorsi visto che vorrei diventare un fumettista, ma la verità è che i fumetti dei supereroi non mi attirano tanto francamente.
Vabbè....
Comunque il telefilm è molto ben fatto, fotografia e inquadrature molto ad effetto. Non so perchè finisco per apprezzare sempre i telefilm inglesi, e parlo specialmente per la trama, forse perchè trattano tematiche e mostrano scene che mai si sognerebbero gli americano nè tantomeno gli italiani (incollati come sono alle loro fiction sui papi e i poliziotti, come se fossero i più fighi del mondo).
Le vicende di questo gruppo di superagazzi si avvicinano un sacco a quelle di SKINS, altro prodotto inglese superapprezzato, di cui sto aspettando la quinta stagione e di cui ho letto hanno realizzato un remake americano (chissà che ne è uscito fuori); i ragazzi fumano, si sballano, trombano e in più hanno i superpoteri, ma non è la solita cosa :"DA GRANDI POTERI DERIVANO GRANDI RESPONSABILITA'", anzi sembfra piuttosto che se ne sbattano altamente.
Il personaggio principale è Nathan, un attore molto carino che avevo già notato in una serie di Disney Channel, e il suo personaggio è davvero simpatico perchè è il solito cazzone che parla tanto per fiato alla voce e dopo la tempesta è l'unico che non è in grado di visulaizzare il suo potere (che si scoprirà più avanti essere quello dell'immortalità), poi c'è Simon che dovrebbe essere il solito sfigato sociopatico, finito agli arresti per comportamenti disturbanti, ma ad essere sinceri l'attore, anche con tutta la sua bravura, con quel fisico non è per niente credibile, sembra una specie di giocatore di football ingessato, ed ha il potere dell'invisibilità, ma nemmeno questo, a mio parere funziona alla grande nel telefilm, dato che fa una specie di mossa con la testa ogni volta che si rende invisibile ma noi lo capiamo solo se si mette davanti ad uno specchio, perchè non viene riflesso (OOOOHH un vampiro!!)
Poi c'è Curtis il corridore di colore, che poi non ho capito perchè in Inghilterra tutti quelli di colore dovrebbero correre, ricordo una cosa del genere anche in SKINS, non venitemi a dire che ce l'hanno nel sangue perchè mi sembra una cosa altamente razzista, vabbè è una mia domanda. Il suo potere è quello di viaggiare indietro nel tempo, ma è abbastanza inutile visto che non lo può usare sempre.
Alisha dovrebbe essere la puttana del gruppo, cioè la ragazza dai facili costumi e il suo potere è quello di scatenare l'ormone maschile con il solo tocco delle mani, gran bel potere inutile dovrei dire, infatti praticamente lei e Nathan sono gli unici che non si servono mai dei loro poteri e la cosa mi sembra un po' stupida, penso che con un potere del genere la ragazza potrebbe risolvere un sacco di situazioni spiacevoli.
Poi c'è Kelly che è la truzza del gruppo e che parla con uno strano accento, e anche io che non so parlare inglese riesco a sentire, sarà mica del sud?? aahahahaha. Il suo potere è quello di leggere nel pensiero.
All'inizio i ragazzi sono un po' scombussolati e per questo ammazzano il loro supervisore che nel frattempo era impazzito per via della tempesta, e scopriranno piano piano che parecchie persone in città mostano di avere dei superpoteri. La serie, sebbene mostri frequenti morti (i ragazzi hanno l'insana abitudine di far fuori parecchi supervisori),, è trattata con una dose di humor nero tipicamente british e le battute di Nathan sono veramente spassose, quindi è godibilissima e ci sono anche un sacco di scene di sesso. Ecco se la dovrei inquadrare potri definirla un mix tra SKINS, visto che trattano degli stessi argomenti adolescenziali, e i genitori sono praticamente inesistenti e HEROES visto che alla fine i superpoteri sono sempre quelli, anche se in quella serie i protagonisti ci erano già nati con quei poteri e ce li spacciavano come esseri umani evoluti.
martedì 4 gennaio 2011
LolA Corre (ovvero come correre a perdifiato per tutta Berlino)
Salve.
Giusto per rimanere in tema Berlino oggi ho visto il film Lola Corre di Tom Tyker, il film mi stuzzicava già da un po' ma non ancora deciso di vederlo. Solo oggi per puro caso l'ho messo su. Devo dire che la concezione del film stesso mi è piaciuta un mucchio e visto che il tema centrale è il destino è proprio il film che ci voleva al momento.
Lola è una ragazza dalla eccentrica capigliatura rossa che in seguito alla telefonata del suo ragazzo corre per tutta Berlino nel tentativo di fermarlo dal compiere una sciocchezza mentre cerca anche un modo per recuperare i soldi che il suo fidanzato deve restituire ad un boss mafioso.
Ogni volta che Lola giunge sul luogo dell'appuntamento qualcosa va storto e ritorna al punto di partenza con la telefonata del ragazzo. Quasi un giro dell'oca.
Nel film Lola vive ripetutamente le stesse scene e ogni volta incontra e si sontra con svariati personaggi ai quali cambia in qualche modo la vita (che noi vediamo attraverso delle istantanee) e i loro destini cambiano ogni volta.
Nel suo primo Destino corre del padre per chiedergli i soldi e il tizio la sbatte fuori a calci dicendole che non è sua figlia e torna ad amoreggiare con la segretaria. Lola arriva a mani vuote all'appuntamento e il ragazzo è già entrato nel supermercato per compiere una rapina allora decide di aiutarlo, Peccato che si becca una pallottola e STOP.
Torniamo alla sua stanza Lola esce di corsa da casa e ritorna dal padre e anche stavolta lui la scaccia ma a questo punto lei si impadronisce della pistola della guardia e minaccia il padre di dargli i soldi. Arriva al luogo dell'appuntamento giusto in tempo per fermare il ragazzo, ma questo viene investito da un autoambulanza, la stessa che la ragazza aveva fatto bloccare prima per correre come un' ossessa e STOP.
Nel terso destino perde un po' più di tempo e non riesce a beccare il padre e così si affida a qualche divinità affinchè le diano una risposta mentre lei continua a correre, così si ferma davanti ad un casino e alla roulette vince, grazie al suo incredibile acuto (capace di spaccare anche i vetri) la somma necessaria. Arriva sul luogo e il suo fidanzato ha già risolto la situazione recuperando il denaro che aveva lasciato in metro per colpa dei controllori (dannati!! fanno compiere i peggiori sbagli), da un barbone.
La domanda principale che mi sono posto, alla fine del film è questa: ma perchè tutti quanti corrono per Berlino su e giù?? anche nel Telefilm Lolle (tedesco e ambientato a Berlino, tanto che il titolo originale è Berlin Berlin) la protagonista Lolle (una ragazza che si trasferisce a Berlino per diventare una fumettista, cosa che mi rispecchia sotto un certo punto di vista) corre per Berlino su e già, allora io mi domando ma come è possibile. Noi ci muovevamo solo in metro e sembrava tutto così distante, ora lo so bene, può darsi che non mi rendevo conto delle distanze perchè è una città nuova ma come è possibile correre su e giù come dei matti per arrivare puntuali. Ma io dico Lola non aveva una macchina, una bicicletta o qualsiasi altro mezzo. Inquadrando anche la metro, ho riconosciuto i sedili (molto anni 70 a mio dire) e anche un paio di vie nel mezzo delle corse forsennate della protagonista. Ma non ne sono così sicuro, comunque è strano vedere la città senza neve.
Giusto per rimanere in tema Berlino oggi ho visto il film Lola Corre di Tom Tyker, il film mi stuzzicava già da un po' ma non ancora deciso di vederlo. Solo oggi per puro caso l'ho messo su. Devo dire che la concezione del film stesso mi è piaciuta un mucchio e visto che il tema centrale è il destino è proprio il film che ci voleva al momento.
Lola è una ragazza dalla eccentrica capigliatura rossa che in seguito alla telefonata del suo ragazzo corre per tutta Berlino nel tentativo di fermarlo dal compiere una sciocchezza mentre cerca anche un modo per recuperare i soldi che il suo fidanzato deve restituire ad un boss mafioso.
Ogni volta che Lola giunge sul luogo dell'appuntamento qualcosa va storto e ritorna al punto di partenza con la telefonata del ragazzo. Quasi un giro dell'oca.
Nel film Lola vive ripetutamente le stesse scene e ogni volta incontra e si sontra con svariati personaggi ai quali cambia in qualche modo la vita (che noi vediamo attraverso delle istantanee) e i loro destini cambiano ogni volta.
Nel suo primo Destino corre del padre per chiedergli i soldi e il tizio la sbatte fuori a calci dicendole che non è sua figlia e torna ad amoreggiare con la segretaria. Lola arriva a mani vuote all'appuntamento e il ragazzo è già entrato nel supermercato per compiere una rapina allora decide di aiutarlo, Peccato che si becca una pallottola e STOP.
Torniamo alla sua stanza Lola esce di corsa da casa e ritorna dal padre e anche stavolta lui la scaccia ma a questo punto lei si impadronisce della pistola della guardia e minaccia il padre di dargli i soldi. Arriva al luogo dell'appuntamento giusto in tempo per fermare il ragazzo, ma questo viene investito da un autoambulanza, la stessa che la ragazza aveva fatto bloccare prima per correre come un' ossessa e STOP.
Nel terso destino perde un po' più di tempo e non riesce a beccare il padre e così si affida a qualche divinità affinchè le diano una risposta mentre lei continua a correre, così si ferma davanti ad un casino e alla roulette vince, grazie al suo incredibile acuto (capace di spaccare anche i vetri) la somma necessaria. Arriva sul luogo e il suo fidanzato ha già risolto la situazione recuperando il denaro che aveva lasciato in metro per colpa dei controllori (dannati!! fanno compiere i peggiori sbagli), da un barbone.
La domanda principale che mi sono posto, alla fine del film è questa: ma perchè tutti quanti corrono per Berlino su e giù?? anche nel Telefilm Lolle (tedesco e ambientato a Berlino, tanto che il titolo originale è Berlin Berlin) la protagonista Lolle (una ragazza che si trasferisce a Berlino per diventare una fumettista, cosa che mi rispecchia sotto un certo punto di vista) corre per Berlino su e già, allora io mi domando ma come è possibile. Noi ci muovevamo solo in metro e sembrava tutto così distante, ora lo so bene, può darsi che non mi rendevo conto delle distanze perchè è una città nuova ma come è possibile correre su e giù come dei matti per arrivare puntuali. Ma io dico Lola non aveva una macchina, una bicicletta o qualsiasi altro mezzo. Inquadrando anche la metro, ho riconosciuto i sedili (molto anni 70 a mio dire) e anche un paio di vie nel mezzo delle corse forsennate della protagonista. Ma non ne sono così sicuro, comunque è strano vedere la città senza neve.
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