dato che è iniziata da più di un mese il nuovo remake di Sailor Moon, e dato che si è portato insieme una valanga di ricordi, ecco che ho realizzato una fan art della mia paladina preferita in assoluto.
credo che non realizzavo una Fan Art di Sailor Moon dal 1996....
N.B. SAILORMOONCRYSTAL sucks!
domenica 17 agosto 2014
sabato 31 maggio 2014
UN RAGAZZO ROMANTICO CAPITOLO TERZO.
HELLO EVERYBODY,
E' uscito da qualche giorno il terso capitolo di un ragazzo romantico su verticalismi
potete leggerlo sempre qui
come sempre devo ringraziare IVAN COLI che ha curato magistralmente l'inchiostrazione e ha migliorato i miei disegni che sono veramente pessimi, mi rendo conto. MIGLIORERO'!!
intanto mi è arrovato l'ordine che ho fatto son le magliette di un ragazzo romantico.
se siete interessati andate a vedere il mio negozio su etsy
o scrivetemi!!venerdì 2 maggio 2014
lunedì 17 febbraio 2014
Un Ragazzo Romantico CAPITOLO SECONDO
Salve a tutti.
proprio il giorno di San Valentino è uscito il capitolo 2 di UN RAGAZZO ROMANTICO
per leggerlo cliccate qui
questa volta mi ha dato una grandissima mano un mio amico che ha fatto un veramente un bel lavoro, e le mie tavole hanno, come dire, visto una nuova luce
GRAZIE IVAN!!
e per l'occasione ho cambiato un paio di cose sul mio Blogghe, adesso è molto più chiaro e minimal
e si adegua allo style del fumetto.
mi piace di più così.
proprio il giorno di San Valentino è uscito il capitolo 2 di UN RAGAZZO ROMANTICO
per leggerlo cliccate qui
questa volta mi ha dato una grandissima mano un mio amico che ha fatto un veramente un bel lavoro, e le mie tavole hanno, come dire, visto una nuova luce
GRAZIE IVAN!!
e per l'occasione ho cambiato un paio di cose sul mio Blogghe, adesso è molto più chiaro e minimal
e si adegua allo style del fumetto.
mi piace di più così.
mercoledì 22 gennaio 2014
Rosa Cenere
In occasione della Giornata della Memoria, al Cassero, il gayandlesbian center di Bologna ha organizzato una mostra speciale per ricordare le vittime dell'omocausto.
La mostra al quale hanno aderito 19 illustratori con 17 stuoende illustrazioni si intitola Rosa Cenere.
Ognuna di queste illustrazioni è ispirata ad una persona, una vittima, un deportato, del periodo nazista.
Anche io ho contribuito a questa bella iniziativa e per l'occasione mi sono fatto aiutare dalla splendida mano della mia amica Isabel Pilo.
l'evento:
19 illustratori, 17 tavole, 11 storie.
Questi sono alcuni dei numeri di Rosa Cenere, mostra che verrà inauguarata al Cassero LGBT Center lunedì 27 gennaio alle ore 21. Nasce dalla collaborazione di Peopall, gruppo di volontari casserini, e del Centro di Documentazione, e dal coinvolgimento di 19 illustratori vicini alle istanze LGBT che hanno aderito con entusiasmo alla proposta di raccontare, mediante il loro talento, le esperienze di 11 vittime, gay e lesbiche, delle deportazioni naziste, utilizzando come punto di partenza il triangolo rosa e accompagnandolo ai toni del bianco e del nero.
L'inaugurazione avverrà alla presenza di Lucy, sopravvissuta ai campi di concentramento.
L'evento sarà accompagnato da un brindisi di benvenuto.
La mostra rimarrà in esposizione dal lunedì 27 a venerdì 31 gennaio.
«Io sono la prova vivente che Hitler non ha vinto.
Ne sono consapevole ogni giorno.
Se non avessi raccontato la mia storia,
chi conoscerebbe la verità?»
Friedrich-Paul von Groszheim
Rosa cenere nasce dall’urgenza del gruppo di volontari del Cassero - LGBT Center, Peopall, di raccontare la memoria che, durante gli anni, ha rischiato di perdersi nelle pieghe di un silenzio imposto dalla vergogna nel mostrare le cicatrici che l’orrore nazi-fascista aveva impresso sui corpi dei deportati omosessuali. Raccontarla mediante l’arte ci è sembrato il modo migliore per fornire un punto d’accesso diverso e non banale, con l’intento di stimolare la riflessione e la curiosità. Istintivamente abbiamo cercato la collaborazione del Centro di Documentazione del Cassero, luogo fondamentale di alimentazione della memoria della “nostra” comunità, da cui abbiamo ricevuto sostegno ed entusiasmo. Lo stesso entusiasmo con il quale hanno accettato di collaborare i diciannove artisti, coordinati da Jacopo Camagni, che generosamente hanno messo a disposizione il loro tempo e i loro talenti.
L’obiettivo della mostra, fin dall’inizio, è stato quello di non distaccarsi dalla veridicità delle esperienze vissute dalle vittime, e le testimonianze, dirette e indirette, sono state il punto di partenza dell’intero progetto. Tra le undici storie vere illustrate alcune sono già note, come quelle di Heinz Heger e Pierre Seel che con le loro pubblicazioni hanno aperto la strada alle prime ricerche sugli omosessuali deportati, altre invece sono state recuperate negli archivi online, come quella di Henny Schermann, una delle poche donne deportate anche perché lesbica.
Graficamente il progetto ruota intorno al triangolo rosa, il marchio distintivo degli internati omosessuali, e abbiamo chiesto ai disegnatori di lavorare su questo simbolo per elaborare la loro personale lettura dell’omocausto, virando il tutto sui toni del bianco e del nero. La scelta degli artisti è caduta, da un lato, su nomi già affermati, e dall’altro su nomi che stanno iniziando a farsi conoscere, con l’intento di fornire visibilità alle diverse realtà creative della comunità LGBT. Ognuno di loro ha scelto una biografia e da essa ha preso spunto: Kurt von Ruffin ha ispirato i lavori di Marco B. Bucci e Damiano Clemente; Heinz Dörmer è stata la scelta di Jacopo Camagni e Michele Soma; Flavia Biondi (Nethanielle) e Davide Mantovani sono partiti dalla storia di Pierre Seel; Annette Eick è la protagonista del lavoro di coppia di Vinnie Palombino e Isabel Pilo; Massimo Basili e Sebastian Dell’Aria sono partiti dalle testimonianze di Heinz Heger; a rielaborare la vicenda di Henny Schermann sono stati Giopota e Mabel Morri; Giulio Macaione ha ripreso la storia di Friedrich-Paul von Groszheim; Paul Gerhard Vogel è stato scelto da Francesco Legramandi (Franze); Wally Rainbow, Luca Vanzella e Roberto Ruager hanno costruito le loro tavole sulle vicende di Rudolf Brazda; Karl Gorath è stato raccontato da Mattia Surroz; infine Andrea Madalena ha illustrato Albrecht Becker.
Diciannove illustratori, diciassette tavole, undici storie. Questi sono solo alcuni dei numeri di un progetto che ha visto la luce nel giro di due mesi, nato perché la memoria non si perda, perché la ricerca è ancora agli inizi e i testimoni di quegli stanno scomparendo L’unico modo per rendere loro giustizia e ricordarli. E renderemo giustizia anche a chi lotta quotidianamente per i diritti delle persone gay, lesbiche e trans*.
Mostra curata da PeopAll - Bologna Pride 2012
in collaborazione con il Centro Di Documentazione
La mostra al quale hanno aderito 19 illustratori con 17 stuoende illustrazioni si intitola Rosa Cenere.
Ognuna di queste illustrazioni è ispirata ad una persona, una vittima, un deportato, del periodo nazista.
Anche io ho contribuito a questa bella iniziativa e per l'occasione mi sono fatto aiutare dalla splendida mano della mia amica Isabel Pilo.
19 illustratori, 17 tavole, 11 storie.
Questi sono alcuni dei numeri di Rosa Cenere, mostra che verrà inauguarata al Cassero LGBT Center lunedì 27 gennaio alle ore 21. Nasce dalla collaborazione di Peopall, gruppo di volontari casserini, e del Centro di Documentazione, e dal coinvolgimento di 19 illustratori vicini alle istanze LGBT che hanno aderito con entusiasmo alla proposta di raccontare, mediante il loro talento, le esperienze di 11 vittime, gay e lesbiche, delle deportazioni naziste, utilizzando come punto di partenza il triangolo rosa e accompagnandolo ai toni del bianco e del nero.
L'inaugurazione avverrà alla presenza di Lucy, sopravvissuta ai campi di concentramento.
L'evento sarà accompagnato da un brindisi di benvenuto.
La mostra rimarrà in esposizione dal lunedì 27 a venerdì 31 gennaio.
«Io sono la prova vivente che Hitler non ha vinto.
Ne sono consapevole ogni giorno.
Se non avessi raccontato la mia storia,
chi conoscerebbe la verità?»
Friedrich-Paul von Groszheim
Rosa cenere nasce dall’urgenza del gruppo di volontari del Cassero - LGBT Center, Peopall, di raccontare la memoria che, durante gli anni, ha rischiato di perdersi nelle pieghe di un silenzio imposto dalla vergogna nel mostrare le cicatrici che l’orrore nazi-fascista aveva impresso sui corpi dei deportati omosessuali. Raccontarla mediante l’arte ci è sembrato il modo migliore per fornire un punto d’accesso diverso e non banale, con l’intento di stimolare la riflessione e la curiosità. Istintivamente abbiamo cercato la collaborazione del Centro di Documentazione del Cassero, luogo fondamentale di alimentazione della memoria della “nostra” comunità, da cui abbiamo ricevuto sostegno ed entusiasmo. Lo stesso entusiasmo con il quale hanno accettato di collaborare i diciannove artisti, coordinati da Jacopo Camagni, che generosamente hanno messo a disposizione il loro tempo e i loro talenti.
L’obiettivo della mostra, fin dall’inizio, è stato quello di non distaccarsi dalla veridicità delle esperienze vissute dalle vittime, e le testimonianze, dirette e indirette, sono state il punto di partenza dell’intero progetto. Tra le undici storie vere illustrate alcune sono già note, come quelle di Heinz Heger e Pierre Seel che con le loro pubblicazioni hanno aperto la strada alle prime ricerche sugli omosessuali deportati, altre invece sono state recuperate negli archivi online, come quella di Henny Schermann, una delle poche donne deportate anche perché lesbica.
Graficamente il progetto ruota intorno al triangolo rosa, il marchio distintivo degli internati omosessuali, e abbiamo chiesto ai disegnatori di lavorare su questo simbolo per elaborare la loro personale lettura dell’omocausto, virando il tutto sui toni del bianco e del nero. La scelta degli artisti è caduta, da un lato, su nomi già affermati, e dall’altro su nomi che stanno iniziando a farsi conoscere, con l’intento di fornire visibilità alle diverse realtà creative della comunità LGBT. Ognuno di loro ha scelto una biografia e da essa ha preso spunto: Kurt von Ruffin ha ispirato i lavori di Marco B. Bucci e Damiano Clemente; Heinz Dörmer è stata la scelta di Jacopo Camagni e Michele Soma; Flavia Biondi (Nethanielle) e Davide Mantovani sono partiti dalla storia di Pierre Seel; Annette Eick è la protagonista del lavoro di coppia di Vinnie Palombino e Isabel Pilo; Massimo Basili e Sebastian Dell’Aria sono partiti dalle testimonianze di Heinz Heger; a rielaborare la vicenda di Henny Schermann sono stati Giopota e Mabel Morri; Giulio Macaione ha ripreso la storia di Friedrich-Paul von Groszheim; Paul Gerhard Vogel è stato scelto da Francesco Legramandi (Franze); Wally Rainbow, Luca Vanzella e Roberto Ruager hanno costruito le loro tavole sulle vicende di Rudolf Brazda; Karl Gorath è stato raccontato da Mattia Surroz; infine Andrea Madalena ha illustrato Albrecht Becker.
Diciannove illustratori, diciassette tavole, undici storie. Questi sono solo alcuni dei numeri di un progetto che ha visto la luce nel giro di due mesi, nato perché la memoria non si perda, perché la ricerca è ancora agli inizi e i testimoni di quegli stanno scomparendo L’unico modo per rendere loro giustizia e ricordarli. E renderemo giustizia anche a chi lotta quotidianamente per i diritti delle persone gay, lesbiche e trans*.
Mostra curata da PeopAll - Bologna Pride 2012
in collaborazione con il Centro Di Documentazione
venerdì 3 gennaio 2014
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